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Bollicine

Modena Champagne Experience: il racconto dell’edizione 2023

Organizzata dalla Società Excellence, realtà che riunisce ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza e giunta alla sua sesta edizione, la Champagne Experience di Modena ha registrato una crescita del numero di aziende partecipanti, un aumento dei visitatori e naturalmente un maggior numero di vini in degustazione.

Oltre 6000 gli accessi al padiglione nei due giorni di apertura, 15 e 16 ottobre scorsi, con un significativo aumento dei visitatori professionali che raggiungono il 78% del totale, confermando la vocazione e la missione di Champagne Experience, manifestazione che si rivolge principalmente agli operatori del mondo Horeca.

Notevole anche la partecipazione dei visitatori, giunti da tutta Italia, che hanno potuto approfondire la loro conoscenza dello Champagne grazie alla presenza di 176 aziende, tra grandi Maison e piccoli Vigneron. Più di 900 champagne in degustazione, 35 aziende in più rispetto al 2022 e diverse master class che sono andate sold out.

Tra queste ci piace ricordare quella organizzata da Premiere e condotta da Geoffrey Orbáne l’uomo che assaggia la terra – dal titolo “I Terroir della Champagne”. Un incredibile viaggio alla scoperta delle diverse tipologie di zone, Villaggi e terreni della Champagne, ove si alternano sabbia, calcare, gesso e argilla, frutto di milioni di anni di sedimentazione, lì dove un tempo vi era l’oceano.

Orbáne ha stupito la platea non solo perché l’assaggio nel bicchiere della terra è reale, ma per una capacità indiscussa nell’accompagnarti nel riconoscimento dei diversi sentori e caratteristiche degli champagne provenienti da Cru differenti.

Gli Champagne degustati sono stati i seguenti:

  • Idée De Voyage Blanc De Blancs 2012, Champagne Pierre Legras, un Grand Cru di Chouilly, dal gusto gessoso e fruttato.
  • La Croix Saint-ladre Extra-Brut Blanc De Blancs Millesimé, Champagne Colin, un Premier Cru di Vertus, più cremoso e agrumato.
  • Derrière La Cabane Blanc De Blancs Extra-Brut, Champagne Hélène Beaugrand, di Montguex, di una mineralità gessosa e vibrante, quello che ci ha colpito di più.
  • Aura De Marius Blanc De Noirs Brut, Champagne Delavenne, Grand Cru di Bouzy, con note di frutta rossa e pompelmo.
  • Regis Poissinet Cuvee Irisée Meunier, Champagne Règis-Poissinet, di Cuchery ove l’argilla verde dona allo champagne una sensazione fresca di menta.
  • Premier Cru Cuvée Litote Extra-Brut, Champagne Pascal Lejeune, di Moussy, la cui argilla rossa regala sensazioni fruttate ma anche di mandorla.
  • Cuvée Prestige Extra-Brut 2014, Champagne Erick Schreiber, di Courteron nell’Aube, con note affumicate e speziate.
  • Rosé De Saignée Brut, Champagne Morel, di Les Riceys, sempre nell’Aube, dal sorso fresco di fragola e lampone.

Delle tante degustazioni fatte nella due giorni, vogliamo ricordare alcuni piccole Vigneron che ci hanno notevolmente stupito e che meritano tutta l’attenzione che si dà ai grandi nomi e alle grandi Maison.

Cinque nomi su tutti:

  1. Champagne Yanick Olivier, vigneron che possiede meno di 1 ettaro ad Avize, Grand Cru della Côte des Blancs e produce champagne originali e molto diversi tra loro;
  2. Champagne Launois-Lebrun, azienda con sede a Mesnil-sur-Oger, che da 8 generazione esalta lo chardonnay, in alcuni casi provenienti da parcelle molto vecchie;
  3. Champagne Hélène Beaugrand, a Montguex, zona particolarmente vocata per lo chardonnay che l’azienda vinifica quasi sempre con dosaggi minimi;
  4. Champagne Pascal Lejeune, di Moussy, Premier Cru della Vallé de la Marne, piccolo vigneron attivo dal 1995;
  5. Champagne Silvie Moreau, in Montagne de Reims, azienda bio la cui varietà più coltivata e il Meunier

Ci vediamo il prossimo anno per la settima edizione del Modena Champagne Experience!

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