Nel cuore della campagna lucchese, un luogo storico in cui i piatti del ricordo si rifanno alle tradizioni toscane e all’amore per l’arte e la cultura musicale.
Ci sono luoghi dai quali è impossibile non lasciarsi affascinare. La Toscana è uno di questi, con i suoi paesaggi e la sua natura incontaminata. Una regione da sempre meta di grandi artisti, che nel corso della propria vita hanno avuto la necessità di trovare una fonte di ispirazione per le proprie opere. Giacomo Puccini si annovera tra questi. Lucchese di nascita, che ha sempre mostrato un grande legame per la propria terra. Una terra fatti di silenzi, di panorami che cambiano dolcemente e di una cultura profondamente radicata nelle tradizioni popolari.
Oggi, proprio nella campagna lucchese, esiste un piccolo casolare immerso nel verde che vuole omaggiare il compositore italiano e prende il nome di Ristorante Butterfly, in ricordo della sua opera più famosa, appunto, “Madama Butterfly“.
Una storia di famiglia
Butterfly è il sogno di Fabrizio Girasoli e Mariella Palatresi, che prende vita nel lontano 1997. Tra queste mura cucina, arte e musica convivono e prendono vita attraverso piatti che vengono definiti “del ricordo“.
Un’identità ben definita e un percorso ben tracciato: nel 2008 arriva la stella Michelin, che brilla ancora adesso. Oggi in cucina, al fianco di Fabrizio, c’è Andrea. Figlio d’arte che ha voluto seguire le orme del padre e, dopo svariate esperienze internazionali (l’ultima a El Celler de Can Roca), si sta affermando sempre di più con la propria personalità.
Il nuovo orto del Ristorante Butterfly
Il ristorante è in continua evoluzione e l’ultima novità riguarda la creazione di un orto a “metro 0”. È stato realizzato nella zona posteriore del casolare e fa parte di un grande parco naturale. La famiglia Girasoli ha deciso di sfruttare questo appezzamento di terra al fine di valorizzare al massimo l’utilizzo proprio delle erbe aromatiche e degli ortaggi destinati all’utilizzo in cucina.
“Per noi la sostenibilità è un qualcosa che sentiamo nel profondo del cuore – racconta Andrea Girasoli -. Abbiamo realizzato un piccolo sogno, proponendo un qualcosa di diverso, proprio per coinvolgere e sensibilizzare maggiormente i nostri ospiti. La volontà è stata quella di renderlo visibilmente d’impatto, oltre che visitabile dalla clientela, che poi assaggerà questi prodotti all’interno dei nostri piatti”.
L’orto, con sistema di irrigazione automatico, si compone di sei cassoni di legno (2,50 metri di lunghezza x 1 metro di larghezza) costruiti da un artigiano locale, sempre in provincia di Lucca. Ogni cassone si illumina per darne visibilità anche nelle ore notturne. Le varie aree sono suddivise tra erbe aromatiche e verdure provenienti da tutto il mondo, scelte appositamente per soddisfare la stagionalità del nuovo menù vegetariano del ristorante.
Il terreno è argilloso, molto umido, ricco di ciottoli, prende tanta influenza dai fiumi limitrofi e ciò comporta un’ottima resa in termini di crescita e produzione.
Tra gli ortaggi piantati c’è tanta varietà. Quattro tipologie di basilici (greco, glaciale di montagna, rosso e al limone), cipollotti di Tropea, carote viola, carote normali, zucchine, melanzane, erba cipollina, cetrioli, prezzemolo riccio e normale. Ora, guardando all’inverno, cavoli neri, porri, finocchi, rape rosse, cavoli romaneschi, tre tipologie di menta, cinque di pomodori e si potrebbe andare ancora avanti.
La supervisione è affidata a un responsabile che si occupa quotidianamente della cura delle piante e degli ortaggi. Erbe e fiori, invece, vengono raccolti direttamente dalla brigata di cucina che, prima di ogni servizio, fa il giro dei cassoni.
Ecco come il vegetale diventa parte integrante dell’esperienza gustativa del cliente, con l’obiettivo di trasmettere il lavoro e l’impegno quotidiano legato alla sostenibilità del Butterfly.
Info utili
Ristorante Butterfly
Via Del Brennero 192 55012 Marlia Capannori Lucca
Tel: 0583 307573
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