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“Bagli, Olio e Mare”, viaggio tra storia, natura e gusto nel cuore di Castelluzzo

Baia Santa Margherita, l’incantevole tratto di costa situato tra Castelluzzo e Macari, borghi marinari del Trapanese, a due passi dalla ben più nota San Vito lo Capo, è stato il suggestivo scenario dell’undicesima edizione della rassegna enogastronomica “Bagli, Olio e Mare“, organizzata dall’Associazione Turistico Culturale “Castelluzzo” con il contributo del Comune di San Vito lo Capo, che si è svolta dal 2 al 6 agosto scorsi. Una passeggiata tra storia, natura, mare e sapori.

Viaggio alla scoperta di Catelluzzo

Esistono luoghi dai quali si passa tante volte di fretta distratti dall’obiettivo di raggiungere un’altra meta e che, invece, meriterebbero una sosta grazie alla quale riuscirne a scoprire una bellezza inimmaginabile ad uno sguardo frettoloso.  

Castelluzzo è uno di questi. L’unica strada che porta a San Vito Lo Capo, nota località balneare presa d’assalto dai turisti d’estate ma anche (e soprattutto) a settembre in occasione del Cous Cous Fest, attraversa la campagna siciliana e collega il villaggio marinaro ai suoi due piccoli borghi: Castelluzzo e Macari.

Castelluzzo e le sue meraviglie

Se, di recente, Macari è stata rivalutata grazie alla omonima fiction Rai che, raccontando le avventure del giornalista interpretato da Claudio Gioé, ne ha mostrato anche la bellezza a molti sconosciuta, Castelluzzo è rimasta ancora  una località messa in ombra dalla fama delle ‘sorelle’ più note. Attraversare il lungo viale di Castelluzzo, costeggiato da bellissime palme, su cui si affacciano le abitazioni, la chiesetta e gli antichi uliveti di cui è ricca la zona, è subito emozione. Sullo sfondo fa capolino il blu cobalto del mare, la macchia mediterranea lascia spazio alle colture locali e alla grande pianura che giunge fino al mare. Da una parte le alte cime della Riserva dello Zingaro, dall’altra le alture che circondano la baia su cui si affaccia la Riserva di Monte Cofano. Un posto tranquillo dove ci si sente subito a casa, immersi nella natura.

Uliveti, olive e olio: l’oro verde di Castelluzzo

Castelluzzo è famoso per il suo olio fragrante e profumato, proveniente in prevalenza dalla cultivar Biancolilla che nel Trapanese trova la sua zona d’elezione. Proprio all’olio (ma non solo) è dedicata la manifestazione “Bagli, olio e mare”, giunta alla sua undicesima edizione che ha come focus le bellezze del territorio, la bontà della sua cucina popolare e gli ingredienti a Km zero dell’agro Trapanese.

Natura e relax

Chi ama vivere vacanze tranquille lontano dalla folla, godendo contemporaneamente della bellezza del mare e della campagna non può fare scelta migliore, anche perché Castelluzzo è un’ottima base logistica per visitare le bellezze artistiche e le numerose aree naturalistiche dei dintorni. A pochi chilometri da qui si trovano, infatti, molte località suggestive, come l’antica Segesta, Il Borgo medievale di Erice, le millenarie Saline di Trapani e l’isola fenicia di Mozia: non c’è che l’imbarazzo della scelta.

La lunga costa è punteggiata da mille angoli di mare tutti da scoprire e facilissimi da raggiungere sia da Castelluzzo che da Macari in pochi minuti d’auto, a piedi o in bicicletta. Fiore all’occhiello della zona è la splendida Baia di Santa Margherita, una spiaggia libera ed ecosostenibile dove, nella stagione estiva, si può usufruire anche di servizi spiaggia (noleggio lettini, ombrelloni, servizi igienici e angolo bar). Dal 1° giugno la strada costiera è chiusa al traffico, ma si può attraversare comodamente e gratuitamente con il trenino elettrico Ercolino.

La Grotta Mangiapane

Se c’è una cosa che proprio non dovete perdere una volta a Castelluzzo, sia che decidiate di passare l’intera giornata al mare sulla spiaggia libera o in uno dei lidi che troverete a Baia Santa Margherita o che decidiate di fare trekking alla scoperta degli ulivi secolari, a fine giornata, andare a visitare la grotta Mangiapane a Custonaci, che si raggiunge in auto in un quarto d’ora al massimo. Nascosto nella gola di due montagne, in provincia di Trapani, si tratta di un piccolissimo villaggio fatto di case pittoresche color terra, una piccola cappella, alcune stalle e una stradina lastricata. Questo posto fermo nel tempo è uno dei posti che non possono mancare nel vostro tour alla scoperta del territorio Trapanese.

Si tratta di un insediamento risalente  al periodo del Paleolitico, le incisioni sulle pareti della grotta lo dimostrano. La grotta deve il suo nome alla famiglia che visse lì fino agli anni ’50, dedicandosi all’agricoltura e alla pesca e trasformando questo posto in un vero e proprio villaggio. Secondo quanto si racconta questa famiglia era nota per produrre dell’ottima ricotta. Dopo un periodo di abbandono, il borgo e le sue casette sono state restaurate dall’Associazione Culturale Museo Vivente. Oggi nel villaggio tutto è esattamente com’era un secolo fa. Potrete trovarci un piccolo museo all’aria aperta, che permetterà di fare un tuffo nel passato, in un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.

La Grotta Mangiapane si trova nella contrada Scurati a Custonaci in provincia di Trapani, è aperta al pubblico  dalle ore 10:00 alle ore 18:00 e l’ingresso è gratuito.

Dove mangiare

Nel 2022 Associazione Culturale Museo Vivente. ha aperto un locale dalla vista mozzafiato da cui si gode lo spettacolo di uno splendido tramonto. Il nome “A Rutta” non potrebbe essere più adatto dal momento che il locale sorge proprio accanto alla Grotta Mangiapane e guarda sul mare. Una volta qui non avrete che l’imbarazzo della scelta tra diversi cocktail in carta da abbinare a taglieri a base di prodotti locali. In particolare il tagliere che porta il nome del locale “A Rutta”, che comprende bruschette con patè di finocchietto selvatico e al pomodoro, formaggi locali, pomodori secchi, caponata, olive, a parte la presenza della “salsiccia pasqualora”, salame tipico locale, è adatto anche a vegetariani e, su richiesta vegani. L’atmosfera calda e colorata renderà ancora più piacevole questa immancabile tappa del tour alla scoperta delle chicche del Trapanese, a molti ancora sconosciute.

Dove dormire a Castelluzzo

A Castelluzzo è possibile trovare un’ampia scelta di B&B, Hotel e Case Vacanza, tutti moderni ed accoglienti, pronti a soddisfare ogni esigenza della clientela a prezzi modici dove fare un’esperienza unica ed entusiasmante, a contatto con la natura e lontano dai soliti circuiti. In particolare segnaliamo il B&B “Dolce Siesta che si trova lungo la strada principale del paese. Le camere sono moderne, pulite e dotate di ogni comfort. La prima colazione si svolge con vista su una terrazza che guarda mare e montagna ed offre ampia scelta di torte, crostate e biscotti di produzione artigianale.

Se, invece, preferite alloggiare in una dimora immersa nella natura potete optare per un agriturismo.  LAgriturismo Baglio Don Bartolo è situato a pochi chilometri dalla splendida San Vito Lo Capo ed è adiacente alla Riserva di Monte Cofano che, con il suo mare cristallino e ricco di pesci e la flora del monte attira molti turisti appassionati di snorkeling ma anche di trekking ,vista la natura delle pareti rocciose, particolarmente adatte alle “arrampicate”. Il ristorante del Baglio Don Bartolo offre un’ottima e genuina cucina, mentre le camere, rimaste conservate nello stile di una volta ma dotate dei moderni comfort, regalano agli ospiti dell’agriturismo un’ ottima soluzione di bed and breakfast, nell’atmosfera di natura incontaminata che si respira tra la campagna e il mare di Castelluzzo. Il Baglio Don Bartolo è aperto da aprile ad ottobre.

In alternativa l’Agriturismo Castelluzzo, condotto da Maurizio e dalla sua famiglia. Immerso negli uliveti a due chilometri dal mare, è il luogo ideale dove soggiornare per vivere la quiete della campagna e le bellezze di una delle coste siciliane più ricche e affascinanti. Costruito nei primi dell’ottocento, era abitato da numerose famiglie di contadini, i quali svolgevano i lavori agricoli per conto del proprietario terriero. A ottobre è possibile partecipare alla raccolta delle olive, condividendo così l’esperienza unica del lavoro nei campi e guadagnando un prezzo speciale per il soggiorno.

Le tipicità locali

Durante la rassegna è stato possibile degustare prodotti e vini locali, ammirando lo spettacolo del mare, avvolti dal rumore delle onde e dal profumo della salsedine. Oltre alle  fritture di mare a base del pescato locale, pietanze tipiche del territorio sono le busiate al pesto  trapanese, un primo piatto in cui la pasta anticamente veniva preparata a mano e condita con un pesto di mandorle, pomodoro, aglio e basilico, il pane cunzato, ovvero un pane locale caratterizzato dall’impasto compatto e dalla crosta croccante condito con olio, pomodoro, origano, caciocavallo e aggiughe e, dulcis in fundo, le gustose cassatelle di ricotta, dolce simbolo del territorio, da gustare rigorosamente “’a scottalabra” con la crema di ricotta e cioccolato che “sgrilla” fuori dall’involucro croccante e crea una vera e propria esplosione di gusto assolutamente da provare.

Photo Credits: Rosario Pusateri

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