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Castellammare: a tu per tu con Mariana D’Auria, la Dama di Quisisana

pomodama

Piccoli, rossi e dal profumo intenso. Sono i pomodorini di Mariana D’Auria, la Dama di Quisisana. L’abbiamo incontrata tra i filari del suo orto e ci ha spiegato come è nata la sua passione per l’agricoltura e perché i suoi prodotti sono così speciali.

Quisisana è una piccola frazione sulle colline di Castellammare di Stabia, nota per la Reggia, per un magnifico panorama sul Golfo di Napoli e per essere un luogo dal clima salubre.

DAMA di Quisisana è un’azienda agricola che nasce nel 2015 grazie a Mariana D’Auria e ai suoi antenati, antichi coloni dei “giardini del re” appartenuti a Carlo III di Borbone, che le hanno trasmesso la passione per l’agricoltura. E il pomodorino DAMA, a forma molto particolare di una lampadina, dal colore rosso intenso, è il vero protagonista dell’impresa di Marianna.

Colore rosso acceso, carico come il sole di agosto, il pomodorino DAMA viene raccolto a mano e il suo profumo richiama gli odori genuini di una volta. E grazie alla laboriosità, al clima favorevole, alle terre ben esposte al sole e alle conoscenze e all’abilità delle generazioni passate nell’utilizzare la fertilità della terra, ancora oggi, seguendo le antiche tradizioni tramandate, si riesce a portare in tavola un prodotto dal sapore dolce, asciutto e con un’ottima acidità, da mangiare anche a crudo, buonissimo.

Ho conosciuto Marianna, la Dama di Quisisana, alcuni mesi fa durante un evento piuttosto riservato “Indovina chi viene a cena”, ideato da Giuseppe di Martino, il noto produttore di pasta Pastificio dei Campi, con la superba partecipazione di Peppe Guida che, a quanto pare, è più conosciuto del Presidente della Repubblica. Il patron dell’Antica Osteria Nonna Rosa è diventato una vera star durante il lockdown grazie alle dirette settimanali su Facebook direttamente dalla sua cucina.

Dopo una breve chiacchierata con Marianna, colpita dalla sua bravura, mi sono ripromessa di andare a trovarla nel suo regno, e, durante il mio ultimo viaggio tra le due Costiere, Sorrentina e Amalfitana, sono finalmente riuscita ad incontrarla. Passeggiando nel suo orto, tra i filari di pomodori, mi sono emozionata nello stesso modo, in cui mi commuovo camminando tra le vigne.

Bella e brava, la regina non incoronata del pomodoro, la DAMA di Quisisana. La tua azienda si chiama così perché è l’acronimo di D’Auria MArianna?

Sai, me lo chiedono in tanti, ma la verità è che viene proprio dal termine “dama”, la dama di corte, visto che siamo all’ombra della Reggia di Quisisana. Sono una donna, e allora ho pensato di chiamare la mia azienda DAMA per questo motivo. Ma anche il mio nome ha avuto la sua importanza.

Marianna, detto tra noi, ma chi te l’ha fatto fare? Fai un lavoro molto duro, che moti uomini non potrebbero fare, ti alzi alle 5 del mattino, sei nei campi tutti i giorni. Qual’è la tua giornata tipo?

La mia famiglia ha sempre curato l’orto, ma quando ho deciso di fondare l’azienda, non avevo idea a cosa andavo incontro. Però sapevo anche che i giovani nel nostro paese hanno poche opportunità di fare carriera. E così mi sono buttata in questa avventura per costruire il mio futuro. Mi alzo alle 5 del mattino, i miei collaboratori pure, ma loro finiscono all’una, invece io, visto che devo seguire tutto il resto: consegne, lavori, etichettatura, inscatolamento, a volte finisco alle 19.00.

Sai, l’agricoltura si fa per passione, non puoi scegliere di occupartene, se non ami la terra e non sei pronto a impegnarti totalmente.

Quali sono le più grandi difficoltà del tuo lavoro?

È molto difficile lavorare secondo le tradizioni senza perdere completamente di vista le innovazioni. C’è un detto “non cambiare strada vecchia per quella nuova, sai quello lasci, non sai quello che trovi”.  Noi lavoriamo tutto a mano, la nostra produzione è completamente biologica, non abbiamo nemmeno l’acqua per l’irrigazione, ma la soddisfazione di ottenere un prodotto unico apprezzato da tutti cancella la fatica.

Allora cosa ti dà maggiore soddisfazione?

Essere presa in considerazione. Dopo i primi anni, quando nessuno mi conosceva, dovevo farmi strada da sola, adesso i miei pomodorini sono richiesti dalle famiglie e dai brand più importanti come Marzotto, Dolce e Gabbana, Giuseppe Di Martino.

Pochi giorni fa mi ha chiamato Martino Ruggieri, un giovanissimo chef che lavora a Parigi  al ristorante Pavillon Ledoyen (il tre stelle Michelin di Yannick Alléno in cui lavora da 4 anni). Voleva assolutamente il mio prodotto.

So che spedisci i tuoi prodotti, che non sono solo i pomodorini, in tutta Italia, vero?

Si, assolutamente. La frutta e le verdure del mio orto raggiungono ogni angolo del nostro paese, invece le conserve viaggiano anche in Europa. Ho parecchie richieste da Lussemburgo, Spagna, Francia.

I tuoi prodotti si trovano anche a Roma?

Certo! Il mio primo cliente è Gabriele Bonci. Mando i miei prodotti anche all’Officina del Gusto, a volte mi chiama Roscioli, e poi collaboro con il distributore che si chiama Cecchinelli. Ma i miei clienti più numerosi sono i privati che mi fanno ordini cospicui per uso privato di anno in anno.

Quest’anno, a causa del coronavirus, tante cose sono andate storte. Cos’è cambiato per te e il tuo lavoro?

Avevamo un grosso progetto con Giuseppe di Martino in America, io con i miei pomodori, lui con la sua pasta. Ci ho messo tanto tempo per avviare il lavoro, tra le ricerche, i documenti, i controlli.. era partito il primo carico, e poi è arrivato lockdown. Per ora è tutto fermo, ma spero di riprendere al presto il progetto, che poi te lo racconterò meglio.

So che hai una bella novità…

Vero, si tratta di un box per l’estate, POMODAMARE. All’interno ci sono i miei pomodori, la pasta Di Martino e l’olio di Peppe Guida, per uno spaghetto al pomodoro sciué sciué, da fare a volo in barca o dove volete voi.

Invece da piccola cosa volevi fare? Mica sognavi di coltivare l’orto?

Volevo fare la ballerina, poi l’insegnante. Poi ho scoperto di avere l’attitudine verso il commercio, e ho lavorato tanto per gli altri nel settore vendite. Bisogna saper inquadrare una persona che hai davanti e capire le sue esigenze.

Visto che sei della zona, puoi consigliarci dove andare a mangiare, a dormire, o anche a fare il bagno?

Peppe Guida e le sue Antica Osteria Nonna Rosa e Villa Rosa che adoro, a parte, consiglio sempre di andare a mangiare da Il Bikini, un ottimo ristorante nonché uno stabilimento balneare di Giorgio Scarselli con una bravissima Fumiko Sakai in cucina. Poi non puoi non andare almeno una volta nella vita alla Taverna del Capitano di Alfonso Caputo (1 stella Michelin). Da loro ci sono anche le camere e si può fare il bagno. E non immagini quanto sono buoni i suoi spaghetti alla Nerano!..

Se vai a Capri, c’è Gemma, un ristorante fantastico, a Sorrento ti consiglio Il Buco di Peppe Aversa. E poi abbiamo il bellissimo Hotel Capo la Gala, Relais Blu che è boutique hotel e ristorante, e non dimenticare Don Alfonso, eh, la nostra istituzione!

L’ultima domanda è un po’ bizzarra. In alcune cantine e vigneti adesso si usa di far ascoltare la musica alle vigne e ai vini, e di solito è musica classica.. Cosa faresti ascoltare ai pomodori?

Io non ho bisogno di far sentire la musica ai miei pomodori. Ci parlo io con loro, ci piango, come è successo alcuni giorni fa perché pensavo che quest’anno avrebbero avuto problemi a causa di un giugno piovoso. E ci ho riso pure insieme a loro, quando ho capito che non era successo niente di grave!

Marianna, vuoi dirmi qualcosa che ti sta molto a cuore e che non ti ho chiesto?

Approfondite sempre quello che mangiate. State attenti a comprare nei supermercati, non tutti i prodotti sono di qualità. Comprate più spesso dai contadini, così potete sostenere sia l’ambiente che le singole famiglie dei lavoratori, e non le grosse industrie. Forse così potremo anche salvare il mondo, scegliendo la sostenibilità e il piccolo produttore.

Info utili

DAMA di Quisisana

Reggia Di Quisisana, 80053 Castellammare di Stabia NA

Sito

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