Magazine di ristorazione e itinerari enogastronomici
BeviNotizieNovitàVino

Janare, con Anima Lavica la riscoperta dei “vini vulcanici”

Per la leggenda sono streghe che intrecciano i segreti della terra con quelli della luna danzando all’ombra di un noce e tra le vigne: sono le Janare. Nella realtà esse sono semplicemente le donne del Sannio, indomite e libere, cui si è scelto di dedicare una selezione di vini altrettanto magici, invito alla scoperta di una cultura antica in un gusto attuale.

Il progetto Janare nasce appunto in terra di Sanniti, nella provincia di Benevento e in particolare nella Valle Telesina, laddove la coltura della vite dà forma ad un paesaggio armonioso ma soprattutto unico.

Pur non essendoci nei pressi della zona coltivata un vulcano infatti, i terreni su cui le vigne si inerpicano sono prettamente vulcanici dovutamente all’esplosione dei Campi Flegrei 30.000 anni fa che hanno depositato il tufo grigio negli Appennini rendendoli ricchi di ignimbrite e perfetti per dar vita ai vini dall’anima lavica.

A dare vita a questo progetto la Cooperativa  Agricola La Guardiense, una tra le più grandi d’Italia, nata nel 1960 e che oggi conta circa mille agricoltori che coltivano a conduzione diretta più di 1.500 ettari di vigneto per una produzione annua di circa 6 milioni di bottiglie.

“Questo progetto è nato un po’ per caso – ha spiegato Marco Giulioli, Head Oenologist de La Guardiense –, quando circa tre anni fa ho ritrovato una mappa di zonazione dei suoli della valle Telesina stilata tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila. È stato come trovare un tesoro: la frammentazione dei suoli e il lato vulcanico ben delineato mi hanno fatto capire che bisognava cogliere quest’opportunità. Insieme all’azienda abbiamo valorizzato questi terreni e le loro straordinarie differenze. Il suolo vulcanico trasmette la sua forte identità a uve e vini, rendendoli riconoscibili e ben definiti. Inoltre, ci ha permesso di sfruttare la sua natura comunicativa per diffondere la linea Anima Lavica: l’interesse intorno ai vini vulcanici è enorme e il lavoro fatto dalla cooperativa è stato sorprendente per la resa finale, non tanto per l’ottima qualità ma piuttosto per l’apprezzamento che ne è derivato e che non accenna a calare. Il successo di questi vini si tocca con mano ed è un valore aggiunto per noi”. 

Anima Lavica è propriamente il nome della nuova linea lanciata da Janare, che sprigiona l’energia più pura e primordiale del sottosuolo, e che ha già incantato e conquistato i palati romani e milanesi, nei due eventi in cui La Guardiense ha esportato i profumi e i sapori di Guardia Sanframondi

Due sono le bottiglie iconiche della nuova linea: Lo Spumante Brut di Falanghina Anima Lavica– con il suo colore giallo paglierino lambito da riflessi verdi, i sentori floreali di zagara completati da nuance pietra focaia e lieviti e il suo sapore elegante e persistente (ideale per l’aperitivo ma anche da utilizzare a tutto pasto, insieme ad antipasti, primi o secondi di pesce o carni bianche)- e il Falanghina “Anima Lavica” 2021, Falanghina del Sannio DOP, che porta con sé delle note di ginestra e tiglio e delle sfumature agrumate che ben si sposano con dei piatti a base di pesce o verdure e che esaltano oltremodo la mozzarella di bufala campana e i formaggi a pasta molle.

Articoli correlati

Valhalla: il primo ristorante di cucina vichinga approda a Milano

Francesca Chiades

Cugino: nasce a Roma il bar caffetteria targato The Hoxton e Marigold

Giorgia Galeffi

Camporeale: le eccellenze del territorio dell’Alto Belìce

Manuela Zanni