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Pipero: a Roma un salotto “stellato” all’ombra del Cupolone

Accoglienza calorosa, cucina decisa ed equilibrata, grande attenzione ai dettagli e un team affiatato. Questo è Pipero.

Varchi la porta del ristorante Pipero e in un batter d’occhio respiri l’aria del salotto di casa. Lo stellato di Corso Vittorio Emanuele II, a Roma, a un passo dal Vaticano, vanta una speciale magia: l’accoglienza calorosa che avvolge come in un abbraccio già dai primissimi minuti. Merito di un ambiente caldo ed elegante, avvolgente, rassicurante. E di un patron che conquista proprio tutti con un sorriso un po’ burlone e la battuta sempre calzante nella manica.

Alessandro Pipero ha saputo leggere negli occhi le aspettative di un cliente esigente ma alla ricerca di un ambiente comfortable, dove potersi godere un’esperienza sublime ma senza forzature. Perché – diciamocela tutta – Pipero è proprio così: sublime, ma senza ingessature; il regno della buona cucina, dove ogni piatto è impreziosito da un ingrediente fondamentale, la scioltezza. E mentre il valzer delle portate ha inizio, la scena è tenuta proprio dal padrone di casa che, come lo sposo, si muove fra i tavoli, con una premura mai invadente, per assicurarsi del benessere dei clienti. Da Re Pipero è essenziale che si stia bene proprio come a casa. 

La cucina

Se Alessandro Pipero è il padrone di casa di cui difficilmente ci si dimentica, l’artefice delle superlative creazioni in menu è il giovane e appassionato Ciro Scamardella. Arguto e sempre sorridente chef di origini campane, seguitissimo nella sua esperienza su Gambero Rosso Channel, Scamardella ha tanto da raccontare. E lo fa con una tecnica di altissimo livello che regala grande decisione ai suoi piatti.

Non solo. Le sue creazioni sprigionano emozioni, sempre equilibrate, sia chiaro, ma che evocano il ricordo lontano di un Sud Mediterraneo che strizza l’occhio all’Oriente.

Tutto ha inizio con la girandola di entrée: il Panino cinese al vapore con coda alla vaccinara (una vera bontà), i Ravanelli con crema di nocciole, l’ormai noto Maialino croccante “Quel porco di Pipero”, farcito con ciasuscolo e crema di funghi; i Grissini, sottili e croccanti. Un piccolo benvenuto da parte dello chef: una Foglia di scarola con burrata e alici, con focaccia per fare la “scarpetta”. L’Ostrica e Leche de Tigre Mediterraneo alla carota e olio all’alloro (un boccone di mare davvero succulento). È la volta della rivisitazione dell’Impepata di cozze firmata da Scamardella, in cui la materia prima si esprime nella sua completezza, nonostante un prezioso artificio tecnico. La Carbonara di Pipero, grande piatto della tradizione ormai celebrato nel fine dining, a parer comune il fulcro dell’esperienza di conoscenza del cosmo Piperiano.

E ancora: Funghi, foie gres e mirtilli; il Fritto, Ricciola, Glassa Sud-Orientale e Misticanza. Una passeggiata in Sicilia come predessert, con la Granita di Mandarino, Zabaione e Brioche col Tuppo e un tuffo nel cioccolato e caramello in chiusura. Il tutto pasteggiato con un Aligotè dalla Borgogna del 2019.

La sala

Casertano, classe 1981, Achielle Sardiello non è soltanto il responsabile di sala e cantina, ma è il vero braccio destro di Alessandro Pipero. Elegante, raffinato, sempre disponibile, anche Sardiello danza fra i tavoli come Pipero, per assicurarsi del benessere del cliente. e allietare sul finale con il tocco del liquore siciliano “Amara”. Cosa colpisce? La grande attenzione ai dettagli, la forza di un team che attira e poi conquista.

Esperienza sublime.

Info utili

Pipero

Corso Vittorio Emanuele II, 250

Tel: 06 6813 9022

Orari: aperto dal lunedì al sabato a pranzo e a cena

Sito

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