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Tenuta Valdipiatta e il vino dei Nobili toscani

Questa è la storia dell’Azienda di Montepulciano, in Toscana, Valdipiatta, nata nel 1987 grazie alla passione di Giulio Caporali e portata avanti oggi con la stessa passione dalla figlia Miriam e da suo marito.

“Una azienda a conduzione familiare…”. Quante volte abbiamo sentito questa definizione, parlando di aziende che producono vino. Ma cosa vuol dire esattamente? In fondo la stragrande maggioranza delle realtà vitivinicole italiane si possono definire a conduzione familiare. Per cui, cosa le differenzia veramente dalle altre? Io credo sia la memoria e l’ispirazione.

Una azienda si può definire familiare quando l’esperienza, la tradizione e l’opera avviata da un genitore o da un parente viene portata avanti dai figli o dai nipoti, che fanno memoria di quanto appreso e, ispirandosi all’azione dei loro avi, proseguono nella loro scia apportando le dovute novità.

Questa è la storia dell’Azienda di Montepulciano, in Toscana, Valdipiatta, nata nel 1987 grazie alla passione di Giulio Caporali e portata avanti oggi con la stessa passione dalla figlia Miriam e da suo marito.

Ingegnere, amante della storia e e fine conoscitore del latino antico e medievale e naturalmente appassionato di vino, Giulio Caporali alla fine degli anni ’80 decise di lasciare Roma e acquistare un vecchio casale e alcuni ettari di vigneti che da Montepulciano discendono verso Valdipiatta. A raccontare la sua storia è la figlia Miriam, che oggi è alla guida della tenuta. “Papà ha tradotto gli Statuti Medievali di Montepulciano del 1337, nei quali si parla del “vitigno dei nobili”, dato che i vigneti si trovavano sotto la collina delle città di Montepulciano ed erano di proprietà del Signorotto locale”. Sante Lacerio, il bottigliere di Papa Paolo III (1530) e forse primo sommelier della storia, questo vitigno lo designava con l’aggettivo perfectissimo, un vino che non poteva mancare sulle tavole del Papa e dei nobili. Da qui, l’origine del nome “Nobile di Montepulciano”.

A farci da cicerone è il giovane Lorenzo Lupi, che cura i campi per conto dell’enologo Mauro Monicchi e ci accompagna a visitare l’azienda. 20 ettari vitati soprattutto a Sangiovese, qui chiamato “Prugnolo Gentile”. Ma non mancano il Canaiolo, il Pinot nero, il Cabernet Franc e il Merlot, per un totale di poco meno di 100 mila bottiglie prodotte ogni anno.

Siamo in località Valdipiatta, da cui prende il nome l’azienda, a circa 180 mt di altitudine, anche se i vigneti sono dislocati tra i 300 e i 350 m.s.l.m. nel cuore del territorio. Il clima è continentale, con inverni rigidi ed estate secche e una grande escursione termica tra giorno e notte. Terreni prevalentemente argillosi, di natura alluvionale a fondovalle, con poco scheletro, che comunque garantiscono un discreto invecchiamento dei vini.

In cantina le storiche botti grandi da 50 ettolitri, dove affina il Nobile di Montepulciano, fanno da padrone, anche se non mancano tonneau e barrique.

Questi i vini che abbiamo degustato:

Nibbiano, 80% Sangiovese (vinificato in bianco), 10% Trebbiano, 10% Malvasia.

Un vino bianco semplice, fresco assolutamente beverino.

Tosca rosè, 100% Sangiovese.

La macerazione con le buccia dura una sola notte e rilascia al vino quel tipico colore rosa tenue. E’ un vino che definirei allegro e piacevole, fruttato e floreale, con una buona vena acida.

Rosso di Montepulciano 2021, 90% Sangiovese, 10% Canaiolo.

Vino che invecchia per 7/8 mesi in botte grande e che risulta equilibrato, con note di frutta rossa e spezie dolci. Grande bevibilità e un tannino già inaspettatamente setoso.

Vino Nobile di Montepulciano 2019, 95% Sangiovese, 5% Canaiolo

La 2019 è stata senza dubbio una buona annata, con grandi escursioni termiche che hanno lasciato al vino profumi interessanti. Le uve provengono dai vigneti piantati negli anni ’90 da Giulio Caporali. 21 i mesi di affinamento in legno, di cui il 90% in botte grande e 10% in quelle piccole.

Gran bel vino, dove il carattere “selvatico” del Sangiovese viene domato dal perfetto processo di vinificazione. Dal sottobosco al cuoio le sensazioni al naso. Ancora leggermente spigoloso in bocca, ma già pronto e di buona persistenza.

Vigna D’Alfiero 2016, 100% Sangiovese.

Altra annata interessante. Le uve provengono a un’unica vigna e il vino rimane in botte grande per circa 22 mesi.

Esemplare! Con note di sottobosco e tostatura. Grande qualità in bocca, tannino vellutato, vino persistente ed elegante.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2015, 100% Sangiovese

Annata torrida, che purtroppo ha condizionato anche la vendemmia.

24 mesi di affinamento di cui 50% in legno grande e 50% in legno piccolo.

Confettura di frutta rossa, note ematiche e balsamiche. Buoni i tannini, non troppo lungo in bocca e un po’ contratto.

Pinot Nero 2020, 100% Pinot Nero

Nato dalla sperimentazione della famiglia Caporali, svolge 14 mesi di invecchiamento in Tonneau.

Di estrema eleganza, con note floreali, fruttate e balsamiche. Veramente una bella sorpresa.

Vin Santo Occhio di Pernice, 100% Sangiovese

Oro antico per questo vino che è veramente un nettare pregiato. Le uve sono appassite in pianta, da ottobre a gennaio, poi poste nei caratelli da 20 litri di castagno e ciliegio. Profumi intensi, di erbe aromatiche, miele e frutta dolce essiccata. Dolce e acido al punto giusto. Grande persistenza e qualità.

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