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Bollettino chiusure: le grandi perdite della ristorazione del 2020

Tra lockdown e smart working, questo 2020 sta lasciando un segno indelebile nell’alta ristorazione italiana. Questa la lista delle chiusure più eclatanti.

Il bollettino chiusure del 2020 ha lasciato il segno. Tanti i ristoranti chiusi, famosi, importanti, stellati, sulla bocca di tutti. Molti non sono riusciti a sopravvivere al lockdown prima e alla crisi poi, dato che, soprattutto nelle grandi città tante persone in smart working non vanno più al ristorante.

Ecco il nostro elenco delle più eclatanti.

Attimi by Heinz Beck a Milano

Attimi chiude i battenti nel quartiere futuristico di Citylife a Milano e al suo posto apre il secondo punto a Milano la catena nipponica di Wagamama. Svuotato il quartiere del nuovo shopping district, Heinz Beck deve lasciare il posto nella food hall del primo piano, anche se Chef Express dichiara che la partnership con il tristellato continuerà.

La Montecchia- 1 stella Michelin dei Fratelli Alajmo

Chiude dopo 26 anni di onorato servizio La Montecchia a Selvazzano Dentro (Pd). Una decisione in realtà già presa a tempo debito, pre Covid19. “Avevamo intenzione di chiudere alla fine dl 2021, il Covid ha anticipato i tempi di un anno“, spiega il manager Raffaele Alajmo. “Da febbraio non facciamo più banchetti, matrimoni, feste e questa sarebbe stata la prospettiva per l’autunno, l’inverno e, secondo le più pessimistiche previsioni, anche del prossimo anno. Ci fermiamo quando abbiamo il vento in poppa”.

Filippo La Mantia

Chiude ma cerca già un nuovo locale, che costi qualcosa meno dell’affitto che pagava: l’iperbolica cifra di 28.000 € al mese per 1800 metri quadrati. “Tutte le attività collaterali del ristorante non sono più ripartite. Cene private, cene aziendali, il brunch del sabato e della domenica, le consulenze. Ho dovuto interrompere anche le collaborazioni con il Caffè Fernanda in Brera e la Fondazione Cini a Venezia” racconta Filippo La Mantia.

Perbellini a Isola Rizza

Dopo 30 anni di attività, Paola Secchi e Francesco Baldissarutti, una decisione sofferta ma inevitabile.  “Mi stavo allontanando sempre di più dalla cucina stellata che per quasi 30 anni è stato il mio mondo” ha raccontato Paola al Corriere del Veneto. Da tempo era in atto una riflessione con la famiglia Perbellini sul tipo di proposta da offrire ai clienti “soprattutto locali” che arrivavano al ristorante.

Lume di Luigi Taglienti

Luigi Taglienti lascia la stella luminosa di Lume a Milano e apre a Santa Margherita Ligure all’interno dei Bagni La Valletta del gruppo Ten Beach. Sarà un pop- up solo estivo? Noi non crediamo e ipotizziamo che possa essere una futura luminosa stella.

Felix Lo Basso in Duomo

Scaduto il contratto di affitto non l’ha rinnovato e così lo stellato Ristorante Felix Lo Basso, nel complesso Townhouse, affacciato sul Duomo, non è più a Milano. E’ tornato nella sua Puglia, dove Memorie di Felix Lo Basso, a Trani, era stato subito premiato con una stella nella Guida Michelin 2020. Da pochissimo però è tornato in città con la nuova apertura di Caveau di Tradizioni.

Tenda Rossa

La bella storia della famiglia Salcuni, durata 50 anni, purtroppo è giunta al termine e ha chiuso lo storico ristorante Tenda Rossa di Cerbaia in Val di Pesa. Le tre coppie che avevano fondato il ristorante lo avevano chiamato come il film cult con Sean Connery che racconta l’impresa dei sopravvissuti della caduta del dirigibile Italia, che riuscirono a vivere per ben sette settimane al Polo Nord. Un omaggio a saper superare sempre le difficoltà ma che in questo momento è risultato insormontabile, causa Covid19.

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