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È tempo di rosati. I nostri consigli sui “fiocchi rosa” di alcune cantine siciliane

L’estate è alle porte e, sebbene quest’anno il suo arrivo repentino, dopo due mesi di lockdown a causa dell’emergenza sanitaria globale, ci colga piuttosto impreparati, non si dica altrettanto per la nostra “cantina” personale che si prepara ad ospitare i vini che accompagneranno pranzi e cene a base di ingredienti della bella stagione, finalmente di nuovo da condividere con amici e parenti cercando -speriamo definitvamente- di buttarsi alle spalle le difficoltà dell’ultimo periodo.

Sebbene la calura estiva ben si presti alla scelta dei vini bianchi sia per accompagnare l’aperitivo o anche tutto il pasto – soprattutto nel caso in cui si tratti di vini più strutturati ai quali il passaggio in legno ha donato una maggiore complessità e personalità- e i vini rossi se opportunamente refrigerati siano altrettanto adatti da abbinare a pietanze di carne o di pesce, sfatando, in questo ultimo caso, uno dei tanti pregiudizi legati ai vini provenienti da vitigni a bacca rossa, i vini rosati, restano i veri protagonisti dell’estate, titolati, più di tutti. a fare bella mostra di sé sulla tavola estiva arricchendola con le diverse nuances di rosa e con i loro bouquet floreali e fruttati.

Tuttavia, nonostante i rosati siano vini estremamente versatili, davvero irresistibili soprattutto in estate, ma non solo, e siano, tra i più richiesti in tutta Europa, in Italia continuano ad essere la categoria meno presente nelle carte dei ristoranti, adesso schiacciati, persino, dalla moda degli orange wine, ovvero i bianchi macerati sulle bucce, mentre stentano ancora ad ottenere il riconoscimento della propria “dignità” e ragion d’essere.

Probabilmente questo risiede nel fatto che, a meno che non ci si trovi in Puglia o sul Garda, persino le aziende che li producono non ci credono abbastanza continuando a considerarli “figli di un dio minore”, “servi della gleba”, quelli che “la cantina fa ma che non sono mai il prodotto di punta”, insomma, sono quasi più un “dovere” che un piacere, sia per chi li produce che per i consumatori che devono essere sempre spronati per decidere di ordinarli e che raramente esprimono il desiderio chiaro ed esplicito di bere un vino rosato.

Per invogliare i nostri lettori a bere vini rosati, di seguito, abbiamo selezionato alcune etichette siciliane, tutte “new entry”, realizzate dalle cantine non come seconda scelta, bensì con la precisa intenzione di produrre un vino rosato di carattere e personalità che nulla abbia da invidiare alle altre etichette prodotte, che vi proponiamo in ordine rigorosamente alfabetico.

Corvo Rosa 

L’ultimo nato in casa Corvo nasce da una selezione di uve nere siciliane e interpreta i più rappresentativi vitigni autoctoni in un vino brioso ed eclettico. Accompagnamento ideale dei momenti trascorsi in compagnia, il suo elegante colore rosato è frutto di una breve macerazione a freddo delle uve a bacca nera mentre il suo sviluppo aromatico, grazie alla fermentazione a temperatura controllata, è quello tipico dei vini bianchi. Il suo bouquet evoca le fragoline di bosco e il melograno mentre, una volta in bocca, il sorso avvolge il palato con la sua piacevole freschezza e sapidità. Si abbina ad una larga varietà di cibi come antipasti , primi, pesci e carni bianche e pizza.

Rosa di Donnafugata 

Dal rinnovato sodalizio tra Donnafugata e D&G nasce Rosa, il nuovo vino rosato nato dalla vendemmia del 2019, il frutto di un blend originale di due vitigni autoctoni tra i più importanti della tradizione isolana: il Nerello Mascalese e il Nocera.  Il primo conferisce una particolare mineralità e delicatezza floreale derivante dalla natura vulcanica e dal microclima delle pendici dell’Etna dove è prodotto, il secondo, un’antica varietà che dopo anni di sperimentazione Donnafugata ha deciso di coltivare sulle colline di Contessa Entellina, regala l’accattivante componente fruttata di Rosa. 

Connotato da una raffinata sfumatura rosa, questo vino si contraddistingue per un elegante bouquet di gelsomino, arricchito da delicati sentori di fragolina di bosco, pesca e bergamotto. 

Il packaging di Rosa, ispirato all’iconico carretto siciliano, racchiude l’atmosfera, la tradizione e la cultura dell’isola, elementi che ricorreranno in tutti i futuri progetti frutto della collaborazione.

Oniris Rosa – Duca di Salaparuta 

A completare la Linea Onìris arriva, di cui già fanno parte un bianco e un rosso, si aggiunge Onìris Rosa. Il delicato colore rosa cipria dell’ultimo nato nella Linea Onìris anticipa la leggerezza e il brio di questo vino aromatico dai freschi sentori di agrumi, arricchiti da note di pesca bianca. Il sorso fresco e vivace rende questo vino adatto per essere il nuovo protagonista degli aperitivi estivi, e non solo. Si adatta alle crudità di mare, alla caprese e, naturalmente, alla pizza.

Camaleonte – Ferracane 

Camaleonte è il nuovo vino della cantina Ferracane, con un nome che è tutto un programma e un’etichetta ammiccante. Camaleonte è il vino da tavola rosato che mancava, la novità 2020: un blend di tutti i vini di Fabio Ferracane sia bianchi che rossi. Il Camaleonte quindi è composto da ben quattro vitigni: Catarratto, Grillo, Nero d’Avola e Merlot. Come indica il nome Camaleonte cambierà ogni anno, poiché la sua composizione dipende ogni anno dalla resa delle singole uve e quindi dalla quantità dei singoli vini che lo compongono. È un vino pensato per essere mutevole, per adattarsi a ogni annata, sia nell’aspetto che nel sapore. Nella sua prima edizione il Camaleonte è un vino rosato dal colore piuttosto scuro, per la presenza maggiore di Merlot e Catarratto, dal sapore rotondo e ben bilanciato dall’acidità. 

Si tratta di un vino rosato da bere in tutte le stagioni e a tutto pasto, dall’aperitivo al secondo. Meglio se con piatti a base pesce, anche col pomodoro, carni bianche o pizza.

Rosato di Nero d’Avola – Funaro 

Rosa buccia di cipolla scarico. Al naso è ampio, intenso e fruttato. Prima arriva il melograno, seguono le fragoline di bosco, more e ribes. Chiudono accenni di litchi e acqua di rose. In bocca il sorso è fresco e vibrante, sorretto da una vispa acidità che ne accentua la persistenza e ne mantiene vivido a lungo il ricordo al palato. 
Ideale per accompagnare aperitivi e antipasti a base di salumi e formaggi, sarà perfetto anche in abbinamento a primi piatti a base di pasta fresca condita con sughi semplici e genuini ma anche zuppe di pesce, fritti misti e risotti dalla mantecatura delicata. Ottimo con pizza, sfincione, “pizzelle fritte” e “paste cresciute”.

Palmeri Rosa 

Rosato da Nero d’Avola. Rosa tenue con riflessi brillanti. Il vino al naso è fresco, elegante con sfumature di frutti a bacca rossa ciliegie e zenzero. Al palato è morbido e fresco con note di prugne. Si abbina bene con antipasti di carne o pesce o secondi di carni bianche alla griglia o crostacei.

Firriato Le Sabbie dell’ Etna

Rosato da Nerello Mascalese. Raffinato, fragrante e fresco: sono queste le sensazioni che evoca la versione rosata de Le Sabbie dell’Etna. Dal color rosa tenue, offre all’olfatto raffinati sentori fruttati di lampone e melograno. Al sorso è evidente il rapporto plurisecolare del vitigno con il territorio vulcanico la cui presenza viene esaltata in questa bella espressione di rosato, l’unica prodotta da Firriato nella sua tenuta di Cavanera grazie ad processo di vinificazione che prevede poche ore di macerazione in pressa. Ne risulta un vino elegante e per nulla scontato capace di regalare agli appassionati alcune delle sfumature più sorprendenti di uno dei vitigni più noti e caratteristici dell’Etna.

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